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Contratto Pulizie e Multiservizi: Firmato il Rinnovo per 600mila Addetti. Anip-Confindustria si Sfila e Non Firma

Contratto Pulizie e Multiservizi: Firmato il Rinnovo per 600mila Addetti. Anip-Confindustria si Sfila e Non Firma

Siglata l'intesa tra sindacati e associazioni datoriali che rappresentano il 70% del settore. Previsto un aumento salariale di 215 euro, più tutele per i part time e un'integrazione al congedo per le donne vittime di violenza. Dura la reazione dei sindacati contro la scelta di Confindustria: "Scarsa attenzione e mancato rispetto per i lavoratori".


Torino 16 giugno 2025 - Al termine di un negoziato lungo e complesso, è stata siglata nella notte, a soli cinque mesi dalla scadenza, l'ipotesi di accordo per il rinnovo del Contratto Nazionale Imprese di Pulizia, Servizi Integrati/Multiservizi. L'intesa, che riguarda una platea di circa 600mila lavoratori, è stata sottoscritta dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti e dalle associazioni datoriali Legacoop, Confcooperative, Agci Servizi e Unionservizi Confapi, che insieme rappresentano il 70% delle imprese del settore.

Un risultato significativo che porta importanti novità normative ed economiche per un comparto cruciale per il paese. Tuttavia, il tavolo della trattativa è stato segnato da una pesante assenza: quella di Anip-Confindustria, che ha deciso di abbandonare il confronto e non apporre la propria firma sull'accordo.

Aumento di 215 euro e nuove tutele

Tra i punti salienti del nuovo contratto, in vigore dal 1° giugno 2025 al 31 dicembre 2028, spicca un aumento salariale a regime di 215 euro, corrispondente a un incremento del 16,6% sui minimi tabellari. Per un lavoratore al secondo livello, questo si traduce in una massa salariale complessiva di 5.705 euro per la durata del contratto. È stata inoltre confermata una clausola di adeguamento salariale per il biennio 2025-2028 e garantito il pieno recupero dell'inflazione accumulata tra il 2021 e il 2024.

Sul piano normativo, si registrano avanzamenti importanti. L'orario minimo per i contratti part time viene innalzato a 15 ore settimanali. Viene introdotto il consolidamento automatico delle ore supplementari e, per contrastare le irregolarità, una clausola di deterrenza che prevede un aumento del 30% dell'orario individuale per i dipendenti di aziende inadempienti.

Di grande valore sociale è l'integrazione al 100% dell'indennità per ulteriori 90 giorni di congedo per le donne vittime di violenza. L'accordo prevede anche la costituzione di un gruppo di lavoro per modernizzare la sfera di applicazione del contratto e l'obbligo per le aziende di comunicare preventivamente il periodo di comporto per malattia.

La rottura di Anip-Confindustria

A fronte di un'intesa raggiunta con la maggioranza delle rappresentanze datoriali, i sindacati hanno stigmatizzato con forza la decisione di Anip-Confindustria di sfilarsi dal tavolo. "Una scelta sbagliata e inaccettabile", hanno dichiarato congiuntamente Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti, "che manifesta la scarsa attenzione ed il mancato rispetto nei confronti di migliaia di lavoratrici e lavoratori delle loro imprese".

Secondo le sigle sindacali, questa mossa rischia di privare una parte significativa di addetti della copertura contrattuale rinnovata, alimentando "disuguaglianze" e pericolosi fenomeni di "dumping contrattuale" all'interno dello stesso settore.

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